“Legibus solutus”

I taxisti fanno molto poco per farsi amare dai milanesi e ne sono puntualmente ricambiati.

204348297-40be9387-1af8-4655-a0a7-590b38c4b281Ultima “provocazione” in ordine di tempo la scritta «Firenze 41 libero» ostentata sui lunotti di alcuni autisti del turno di notte. Un modo per esprimere solidarietà a un ex collega, perché Firenze 41 non fa più il taxista, e ha venduto la sua licenza. Perché è stato condannato in via definitiva per «tentato omicidio volontario».

Le cronache di sei anni fa ci raccontano che in via Sammartini, zona stazione Centrale, alle 4.40 del mattino, due marocchini regolari chiedono a Firenze 41 di essere portati a Monza, ma il tassista si rifiuta perché, a suo dire, la via era imprecisata. E fin qui siamo al legittimo sospetto di un taxista che tra la notte e l’alba ritiene poco prudente accettare un corsa “a rischio”. Non potrebbe farlo, ma si capisce bene perché lo faccia. Ma poi, i due si incamminano lungo via Tonale e a quel punto, come accertato dalle telecamere comunali, con una manovra volontaria Francesco G., ai tempi trentenne, investe uno dei due. Lo punta, così dimostrano le immagini, e gli spezza le gambe, oltre a procurargli un trauma cranico.

Di fronte a questa cronaca, che il Tribunale ha confermato con una sentenza definitiva, perché Firenze 41 dovrebbe essere libero? E soprattutto, libero di fare che? Forse perché i taxisti si considerano “legibus soluti” per il semplice fatto che fanno un lavoro faticoso e, a volte, pericoloso?

Il Comune minaccia sanzioni, ovviamente. Ma, forse, la prossima volta che chiamerete un radio-taxi, fatevi dare l’assicurazione di non essere trasportati con quell’imbarazzante appello sul lunotto. Anche per rispetto dei taxisti “normali”. Varrebbe certo di più della minaccia di una qualsiasi sanzione amministrativa.